lunedì 11 giugno 2012

In gemiti di passi certi

Lo sai, è difficile amarti
con la gola scabra d'attesa
in questo marzo tutto che
ci piove addosso negligente di gemme.
Sono i giorni dei semi nel solco
che calpesto senza raggiungerti
e nella solitudine dove ti fuggo
con le mani travaso la pioggia
scavo il dolore dalla terra perché
germogli il mio volerti accanto.
Fra gli sterpi s'insinua un passo sottile
di lucertola, osando labirinti dove
perderci per sempre.

E  andarcene in passi certi
(ma non bisogna credere ai sogni dei poeti)
in un esodo verso il silenzio
di antichi borghi, dove anche la parola
può diventare casa
e il ritorno è sempre più lontano.

*

5 commenti:

  1. ...un ritorno rinchiuso dentro una valigia perduta..lasciata incustodita per disattenzione...

    Osmin

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  2. Ma che bella poesia, prototipo della possibilità di felicità umana terrena. L'amore è quasi sempre un minuetto col dolore, proprio come la poesia, ed è questo il gioco terribile e dolcissimo che tu così bene hai saputo dire.

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  3. Grazie Osmin, grazie Luise!
    È un piacere essere letta dalla vostra sensibilità.

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  4. davvero non bisogna vredere ai sogni dei poeti?
    Belle tutte le tue poesie

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  5. È che più si va in alto e più ci si fa male.
    Grazie Bit.

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