Ripensi
alla città, bella, curata
strade
in pavé, passi pedonali
semafori,
rumore,
la
siepe sul ciglio della piazza
porta
San Zeno che la fretta ignora.
Tu corri, devi andare che chiudono le poste
poi
la spesa, la giacca in tintoria,
per
cena la pasta col ragù
che
hai fatto ieri, tuo figlio
che
ritorna col treno delle sei.
A
un tratto, sulla strada, la buca
che
ferma la tua corsa.
Annaspi,
sprofondi, cadi giù
e
senti male, corre qualcuno...
Adesso
che sei ferma su
quella sedia a ruote,
niente cambia
niente cambia
(semafori,
rumore, vado, ho fretta)
solo
per te è diverso, e pensi
a
quanto sian precari i nostri passi
e
come sia casuale essere qui.
E l'Adige che scorre senza posa.
.
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