lunedì 12 novembre 2012

Notturno

Di notte le città si muovono
e gli alberi scendono
i gradini delle chiese
in fila indiana di toporagno
trascinandosi dietro i lamenti
delle case, la pena senza sbadigli
dietro alle finestre.
.
Impigliata nelle insegne
la solitudine come un esilio
gesticola nei vicoli
e consegna ad ogni porta
un altro giorno
che ansima nell'alba
la fatica del vivere.

.

4 commenti:

  1. Complimenti per il blog Titti,
    vedo che ti sei fatta una bella cuccia, calda e accogliente. Verrò ad annusarti, e a menare la coda nel tuo giardino pieno di belle poesie.
    ciao, frame

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  2. Santissima polenta frameee!!! Che bello vederti qui, in questa cuccetta piena di parole che riordino coi miei tempi lenti e saltellanti!
    Che bello ritrovare un passo amico (o dovrei dire zampettio..) che mi scalda il cuore.
    Una carezza fra gli orecchi e un sorriso a canini scoperti.
    Dolcemente, Titti

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  3. Caspita, Titti, "Notturno" è una vera meraviglia. Dovrebbero esporlo senza prezzo nella vetrina di una libreria. Inscatolato nel plexiglass con un dvd rotto e un cd vuoto accanto; leggibile da tutti acquistabile da nessuno.
    ;)

    Ben

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  4. Ricca di fotogrammi efficaci, rende molto bene il senso di sospensione di cui è pregna la notte

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