Tu
vivi qui, in fondo al viale
dietro
alla siepe dove mio padre
nascondeva
il suo malamore
e
i miei quattro fratelli lustravano
sui
rami, le loro piume di maschi
per
il tempo dei desideri.
Mia
madre aveva un grande cappello
calato
sugli sguardi
e
piedi troppo piccoli per fuggire.
Io,
per gioco, lievitavo pane sollevando
nuvole
bianche di farina sui miei seni.
Tra
noi e la siepe, tre spighe di grano.
Tu
vivi qui, in fondo al viale, chiuso
nella
tua ombra che non cambia direzione.
Hai
calpestato il nostro odore
che
ancora io cerco dappertutto
e
seppellisco matite fra i sassi aspettando
che
germoglino parole.
Questa la conosco e amo particolarmente ...
RispondiEliminarileggerla è riprovare le emozioni ...
ma con te è sempre così.
Non mi stanchi mai ed ogni volta penso alla mia fortuna.
Sei Grande Ragazza, lo sai vero?
eran
...no, Eran, non lo so proprio... ma tu continua a dirmelo!!! Abbraccione.
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