martedì 10 aprile 2012

Bontempo il benamato

Quel giorno, proprio quel giorno
che i miei occhi erano
più chiari del mattino
e i cavalli nel vento
galoppavano
fin dietro alle mie spalle

il più spavaldo, il puledro
dall'aria fiera e l'occhio morbido
quello con tre balzane
e la stella in fronte
Bontempo, per esser nato in marzo
con la luna
Bontempo il benamato
che non conosce morso
né recinto, che batte l'ambio
con araba eleganza
schivo di palio
ai margini del branco
altero

proprio lui, proprio quel giorno

arrestò d'improvviso il suo galoppo
sul mio stupore
e la mia quarta vertebra.
Bloccò la mia sorpresa
tra zoccolo e la pelle
nella mia bocca terra e caprifoglio.
Batté forte tre volte
con l'anteriore baio
il dorso mio sconfitto

nitrì nell'aria le memorie antiche
mi rubò il cuore.

*

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