Ecco,
facciamo che eravamo
nel
maggio dei gerani
e
che ti aspettavo nei soliti gesti
e
ridevamo
e
c'era cielo per guardare in alto.
E
poi, facciamo che tu
non
eri morta
_ lo sai, ci casco ancora _
_ lo sai, ci casco ancora _
e
che non ero io, faccia
al muro
in
questo gioco balordo,
a voltarmi di colpo
e
non trovarti più.
Un
due tre... stella!
.
RispondiEliminaUn due tre... stella!
... questa non avrei mai voluto tu la scrivessi,
e magari fermarsi sul bordo di un'aiuola a sbrodolarsi con la frutta ascoltando l'armonica del piccolo zingaro ....
Una poesia terribile e stupenda in cui donna/bambina/poeta si fondono in un'unica persona.
Sei GRANDE ragazza!
bravissima e molto di più
eran
Ci sono cose che sono sempre lì e saltano fuori a tradimento. Ma c'è anche la dolcezza della frutta a morsi, sedute per terra a far mazzolini... che nessuno ci può depredare!
RispondiEliminaIo ricordo solo le cose belle, e tu ci sei! Ciao Eran.