venerdì 5 ottobre 2012

Il Principe

Come un dio guerriero
si faceva guidare dalle stelle
e dal vento, seguiva gli odori della terra
e portava a tracolla l'amore
e i segreti raccolti sui cigli, come fiori.
Ma una notte
perse la luna la strada e il cavallo
confuse il volo dell'airone
col soffio del serpente
e inciampò nel suo pianto.
Cadde in ginocchio nel buio
dove la felce si disfa
dove i rami invadono le stelle
e tremò nel cuore.
Si ruppe l'incantesimo,
d'improvviso
l'amore si fece piccolo e leggero
i sogni smisero di respirare
e quando ristagnò nell'ultimo silenzio
il bosco lo inghiottì

e tornò rospo.

*

3 commenti:

  1. E' una storiella che resta tale (ben lontana dalla levatura delle tue poesie), carina e con finale inverso, ma... non è questa la Titti che mi sta a cuore, non è questa la Titti la cui poesia spalanca i cancelli dell'emozione e trascina nel ritmo della parola con quel moto Lorchiano che tanto mi stupisce. Un bacio. Bit

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  2. Hai ragione,Bit, sono d'accordo con te. È un modo diverso e, di certo, meno emotivo. A mia discolpa ti dirò che questi miei 'moleskine' li vedo come schizzi a sanguigna, frulli, divertissement, da scrivere e leggere col sorriso, 'scostata di un nulla da me' perché, se si va più in fondo se ne va il sorriso. Ti abbraccio.

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  3. e tu quel sorriso non farlo andar via, che mi piace tanto...

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