Taglia
quella
catena che
inceppa
mughetti ai fili spinati
mughetti ai fili spinati
fino
a
che
il
vento
ti
porti
via
il
cappello
naufragandolo
sulle
rotte
dei
tonni.
Sfilacciati,
sconnessi
,
osano
pezzi
e
resti
dei
miei
ideali
appesi
allo
stesso
recinto,
accanto
a
te
(nomade
che guardi le
stelle
dall'alto)
mentre
si
chiudono
le
ali
di
anatre
bianche,
a
testa
in
giù.
Ma
adesso
è
il gelo di
polsi
legati
di
voci
che
spostano
fumo
caviglie
di
traverso
a
scansare
ingiustizie.
E
resta,
nelle
reti
a
raccolta,
odore
di
muffa
e
cantina
e
il
cuore
grande
dei
puri.
Ed
è
tutto
così
difficile,
figlio,
come
spiegare
Dio.
.
il pilli resta sempre il pilli... Ciao
RispondiEliminaIl Pillini è fra le mie cose più belle!
RispondiEliminaRicordo questa poesia che amo in modo particolare.
RispondiElimina'Non so scrivere sul sociale' - dicevi - e poi guarda qui che cosa esce.
Le immagini del filmato, questo figlio lontano ma tanto vicino.
Un amore che traspare e che arriva oltre le parole.
Fose il Pillini ti da quella visione 'altra' che ti fa andare 'oltre'.
Un testo che mi emoziona e che sento - ma tu lo sai - molto vicino a me.
Bellissima ... con te non riesco ad usare altri aggettivi.
abbraccio grandissimo.
eran
RispondiEliminap.s. pensavo uscisse il mio nome :-(
Sì Eran, le immagini del tg e quello che sento io.
RispondiElimina(Non potevi essere che tu... Ti abbraccio.)