domenica 7 ottobre 2012

La rivolta dei sans papier

Taglia quella catena che inceppa 
mughetti ai fili spinati
fino a che il vento
ti porti via il cappello
naufragandolo sulle rotte dei tonni.
Sfilacciati, sconnessi , osano
pezzi e resti dei miei ideali
appesi allo stesso recinto, accanto a te
(nomade che guardi le stelle dall'alto)
mentre si chiudono le ali di anatre
bianche, a testa in giù.

Ma adesso è il gelo di polsi legati
di voci che spostano fumo
caviglie di traverso
a scansare ingiustizie.
E resta, nelle reti a raccolta, odore di muffa
e cantina e il cuore grande dei puri.

Ed è tutto così difficile, figlio, come spiegare Dio.

.

5 commenti:

  1. il pilli resta sempre il pilli... Ciao

    RispondiElimina
  2. Il Pillini è fra le mie cose più belle!

    RispondiElimina
  3. Ricordo questa poesia che amo in modo particolare.
    'Non so scrivere sul sociale' - dicevi - e poi guarda qui che cosa esce.
    Le immagini del filmato, questo figlio lontano ma tanto vicino.
    Un amore che traspare e che arriva oltre le parole.
    Fose il Pillini ti da quella visione 'altra' che ti fa andare 'oltre'.
    Un testo che mi emoziona e che sento - ma tu lo sai - molto vicino a me.

    Bellissima ... con te non riesco ad usare altri aggettivi.
    abbraccio grandissimo.

    RispondiElimina
  4. eran

    p.s. pensavo uscisse il mio nome :-(

    RispondiElimina
  5. Sì Eran, le immagini del tg e quello che sento io.
    (Non potevi essere che tu... Ti abbraccio.)

    RispondiElimina