Il
tempo scandisce le mie rughe
mentre
ancora imparo la pioggia.
La
luna mi cammina sulla faccia
la
paura s’infila nelle mie scarpe
con
un riso sgangherato
e
mi riempie le mani
di
ricci e di terrore.
Al
di là dell’acqua
oltre
l’argine dove le garze
danzano
bianchi riti di piume,
la
mia anima vegetale
urla
con gridi di passero
e
si nasconde nel tronco
di
un albero cavo.
Io,
accucciata nell’erba
sono
un animale che geme.
.
RispondiEliminaCome commentare questo urlo?
Ancora una volta le parole riportano emozioni, sentimenti,
stati d'animo .... sto ripercorrendo con te,
un po' alla volta arrivo.
Ciao meraviglioso poeta ...
eran
Sai, Eran, questa poesia mi spezza e mi fa sorridere. La Tai l'aveva musicata e la suonava alla chitarra... era la più tremenda chitarrista che io avessi mai sentito! Voce e note andavano per loro conto, indipendenti al ritmo e a qualsiasi suono accettabile. Eppure, a volte, la canticchio ancora, e sorrido con gli occhi lucidi.
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